Le feste e la città in età moderna. Culture, drammaturgie e comunità a Milano nel primo Seicento di Carpani Roberta - Bookdealer | I tuoi librai a domicilio
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Le feste e la città in età moderna. Culture, drammaturgie e comunità a Milano nel primo Seicento

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Nelle città europee di Antico Regime, festa e teatro erano occasioni di vita sociale quasi quotidiane, al punto che è difficile sopravvalutare il loro impatto sulle relazioni fra i ceti e all'interno delle micro e macro comunità urbane. Nelle molteplici forme della festa e della ritualità fluivano dinamiche comunicative essenziali, si costruivano le relazioni sociali e si definivano, manifestavano e rinsaldavano le identità pubbliche dei gruppi e delle istituzioni di potere. La festa chiede di essere indagata e interpretata in una prospettiva ampiamente interdisciplinare: l'incrocio di linguaggi che appartengono alle diverse arti, la connessione genetica con i contesti politici e sociali, la matrice drammaturgica che li modella non possono essere compresi se non nella intersezione delle metodologie di analisi di differenti discipline. I tre saggi raccolti nel volume "Le feste e la città in età moderna" di Roberta Carpani indagano occasioni festive di spicco nell'orizzonte rituale della vita comunitaria a Milano e in Lombardia nel primo Seicento, in età spagnola. La processione drammatica promossa dai carmelitani di San Giovanni in Conca nel 1604 a Milano, la solenne traslazione dei corpi santi orchestrata nel capoluogo lombardo dall'arcivescovo Federico Borromeo nel 1609, la paraliturgia drammatica con l'incoronazione della statua della Madonna realizzata a Vigevano nel 1616 sono esempi di feste religiose in cui le città e le comunità manifestavano la propria identità. La ricerca di molteplici tipi di fonti a stampa, manoscritte e iconografiche e la lettura dei fenomeni storici in relazione agli orizzonti comunitari sincronici e diacronici riconfermano la centralità dell'esperienza della festa per i gruppi urbani in età moderna, vissuta come strumento comunicativo e come occasione di elaborazione dei valori comuni attraverso i linguaggi e le forme della rappresentazione e dell'immagine.

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